Il potere delle parole, la magia del ritmo.

L’esternazione del proprio disagio o del proprio benessere psicologico dovrebbe diventare una pratica sempre più consueta e diffusa. 

È noto che esistono molte modalità per sviluppare la capacità di riconoscere e di comunicare i propri stati interiori; tra queste il Rap può certamente rappresentare un posto di rilievo. 

Con questo tipo di espressione artistica vediamo che il  linguaggio, la  metrica, lo stile e il flow danno vita a vere e proprie creazioni di mondi soggettivi nell’incontro con sé, e collettivi nell’incontro con l’atrə.

Uno studio dell’Università di Cambridge dal nome “Hip Hop Psych” afferma che l’Hip Hop, inteso come cultura, aumenta la consapevolezza e la fiducia personale. Questa ricerca ha fortemente contribuito alla promozione e all’utilizzo dello stesso genere al fine di supportare il trattamento della malattia mentale.

È in effetti emerso che l’ascolto di testi, nei quali si parla apertamente di depressione o di ansia,  funzionano da elemento catartico, oltre a consentire la condivisione dei percorsi che l’artista ha scelto per poterne uscire.

Questi studi invitano lettorə e  appassionatə di cultura in generale, e di Hip Hop in particolare,  a riflettere sulla complessità nascosta dietro “l’apparente superficialità” di alcuni testi rap.

Gli studi intrapresi presso l’ Università di Cambridge hanno inoltre esplorato il contributo di questo genere musicale nel rafforzare le capacità cognitive e le connessioni neurali; è pertanto in fase di sperimentazione l’effetto di notevole miglioramento dai disturbi neurologici. Grazie a questi passi incoraggianti alcunə ricercatorə stanno prendendo in analisi il funzionamento cerebrale dei rapper.

Il flow utilizzato durante il Rap attiva infatti quelle parti del cervello adibite al controllo dell’emozione, del linguaggio, della motivazione, dell’elaborazione e della funzione motoria. Nello stesso settore è stato riscontrato un sensibile miglioramento delle persone che soffrono di malattie neurologiche.

Per restare nell’ambito del benessere psicologico si è a conoscenza del fatto che alcunə psocologə britannicə hanno ideato  dei veri e propri gruppi di Rap Therapy. Chi partecipa a questi gruppi è invitatə a scrivere il testo e a renderlo un pezzo rap. Questa modalità di espressione facilita il riconoscimento, la comunicazione e la condivisione degli stati d’animo che la persona vive.

Diversamente da chi sostiene che la musica Rap spinga diversə adolescentə a commettere azioni violente, uno studio di Gardstrom del 1999 ha dimostrato che i testi della musica rap influenzano i sentimenti individuali senza provocare comportamenti problematici. In particolare si sostiene che essa funzioni da importante veicolo per stare in contatto con la propria salute mentale. Si riesce in questo modo a interpretare il proprio vissuto esistenziale, soprattutto in riferimento alle difficoltà sperimentate in un contesto di vita caratteristico delle periferie urbane. Diventa così possibile trasformare in consapevolezza  le emozioni e le esperienze negative,  senza nasconderle e fare finta di nulla, o esprimerle in maniera dannosa per sé e per gli altrə.

In conclusione si può affermare che sono in crescita gli studi sul ruolo psicologico, educativo e culturale dell’ Hip Hop. Molto  interessante in proposito è il “Manifesto della pedagogia Hip Hop”, scritto dall’autore Davide Fant,  che apre la strada ad una ricerca sempre più metodica del potenziale ruolo educativo nei contesti istituzionali suggerito da questa disciplina. 

Dharma

Fonti