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Provenienza: Napoli/Torino

Periodo Attività: Dal 1978

Discipline: Writing

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HHF: Qual è stato il tuo imprinting con l’ Hip Hop?

L.C.: Nel 1978 dei vicini di casa tornarono da New York, avevano ripreso un Graffito in realizzazione da lontano con una cinepresa, quando vidi quei fotogrammi rimasi shockato! Trovai in cantina alcuni Spray-Ral per ritocco auto ed iniziai ad utilizzarli sulle pareti, poi nel 1982 alcuni Breakers provenienti da New York arrivarono a Torino, nacquero le prime Crews, ricordo che i B-Boys indossavano maglioni, calze e bracciali fosforescenti giallo, arancio e verde; poi crescendo nacque la voglia di concepire quello che vidi in quei momenti, ricordo che quel video da cui tutto partì era in bianco e nero! Praticamente, da allora non ho più smesso di dipingere, taggare e devastare e non ho mai avuto pause negli anni a seguire.

HHF: Si dice che la storia la scrive chi vince, ma sul campo si sono visti i migliori. Chi secondo te contribuì all’evoluzione del vero HH nella scena italiana?

L.C.: In questi anni, viaggiando per l’ Italia e nel Mondo, ho conosciuto i Padri Fondatori: Phase 2, Vulcan, Seen, Dj Kool Herc, Afrika Bambaataa, Mode 1, Cope 2. In Italia conobbi Radical Stuff, Il Comitato, Next One, Ice One, Frankie Hi-Nrg Mc, Soul Boy, Carrie D, Pinzu, Dj Gruff; poi nel 1988 iniziarono le Posse e conobbi Speaker Dee’ Mo, Kaos One, Dj Enzo e Kings come Crash Kid , Er Primo dei Cor Veleno, Joe Cassano, Giaime Mc. L’ evoluzione sono stati i The Next Diffusion con “Dritto dal cuore” , poi i Sangue Misto, poi Neffa e diversi altri, come Esa e O.T.R., Bassi, Cor Veleno, Colle Der Fomento, Flaminio Maphia, Ape, La Famiglia, Speaker Cenzou: questi nomi per me sono come i 10 Comandamenti! Loro sono la Storia su vinile ma se vogliamo parlare di muri e di treni, direi che Kaos One, Rendo, Ice One, Next One, Speaker Dee’ Mo, Zero T, TDK, Sha One sono stati i punti di riferimento giusti. I primi pezzi di Sha One, ad esempio, li vidi per la prima volta a Napoli nel 1982. Fu lui che mi spinse a dipingere!

HHF: Cosa ti porta ad essere un Hip Hopper oggigiorno?

L.C.: Quando ho iniziato a dipingere non sapevo niente della Cultura Hip Hop, amavo i colori, crescendo si venivano a sapere sempre più cose, si dipingeva con colori Ral, colori da carrozzeria, gli Spray come quelli di oggi te li sognavi! La prima volta che vidi “Subway Art” era il 1991, per me quel libro è la Bibbia! Poi uscirono films come “Wild Style” e “Star Wars breaking”. Ero folgorato, le prime tags e i primi pezzi improvvisati li incontravi per caso, viaggiando: quanti ricordi! Sono nato Writer ed è così che morirò! Ho 46 anni ed ancora dipingo illegalmente, porto la Cultura Hip Hop nelle mostre in giro per il Mondo. Sono un antenato, i Graffiti sono nati illegali e così resterà!

HHF: Chi sono stati i Pionieri a cui ti sei ispirato agli inizi?

L.C.: I Pionieri penso di averli conosciuti quasi tutti! Da Dj Kool Herc ad Afrika Bambaataa a Sugar Hill Gang, Gang Starr , Ed OG, Kurtis Blow, Phase 2, Mode 2, Public Enemy, Run DMC, Ice Cube, Kid Frost, ne ho tanti che dovrei menzionare fra gli artisti che ho conosciuto personalmente! Mi ispiravo ai primi Writers che vedevo nei films, poi i documentari nel 1990, “MTV Yo Rap”, ne avrei di cose che potrei raccontare! Ad ogni modo, sono sempre stato “West Coast”!

HHF. Raccontaci un aneddoto legato all’ Hip Hop che pensi meriti di essere ricordato.

L.C.: Ne ho tanti, sia a livello nazionale che mondial ma se dovessi dirne uno che mi è rimasto impresso, per cui rimasi male, tra l’altro, menziono quando a Venezia in una Jam nel 1993 gli Articolo 31 furono fischiati e insultati, come l’ episodio in cui, all’ “Hip Hop Village” a Milano nel 1997, Albertino divenne bersaglio di lanci di caramelle (l’evento era sponsorizzato dalla “Mentos”); davvero penso che questi episodi sono stati una manna nella crescita della Cultura Hip Hop italiana, episodi senz’ altro positivi, a mio avviso. Inoltre, ricordo la fotta del pubblico di ogni concerto con artisti stranieri che venivano in Italia, come quello del Wu-Tang Clan a Roma nel 1998 e poi a Milano nel 2015 o quello della “prima” di KRS One al “Link” a Bologna più di 10 anni fa.

HHF: Pensi che il tuo operato abbia influenzato negli anni qualcuno più giovane?

L.C.: Sì, perché i nuovi allievi copiano oppure prendono qualche spunto dalle mie Tags o pezzi; quando noto qualche dettaglio familiare in giro, mi fermo un attimo a pensarci su, perché mi ricorda sempre qualcosa del mio percorso, tra l’altro me lo confermano anche le mie ex, che di Graffiti non ne sanno un cazzo! Oggi manca lo studio e l’ originalità, tutto è servito, basta andare sul Web, mentre 30 anni fa bastavano matite e pennarelli e si andava di fantasia!

HHF: Credi che manchi qualcosa nella scena attuale italiana? Se si, cosa?

L.C.: Se penso a quando ho iniziato, una volta c’era più voglia di scoprire, conoscere, confrontarsi, viaggiare! Oggi manca la Cultura, la Storia, in tanti neanche sanno chi è il padre dei Graffiti, in tanti si vestono con confusione. Pensa anche che un mio nipote mi chiese: “Zio, mi insegni a dipingere?”. Io gli risposi: “Prima studia la Storia e tutto il resto!” ..E’ scappato! Essere consapevoli di quello che si sta facendo è importante, oggi tutti dipingono per moda, in oltre 35 anni ne ho visti molti nascere e morire, manca la voglia di sapere. Chi leggerà queste parole penserà: “Ma che cazzo me ne frega!”, ma la mia risposta in quel caso sarà: “Avanti un altro!”

HHF: Come e’ stato entrare in contatto con la Zulu Nation e quando e’ avvenuto?

L.C.: Nel 1987 iniziai a sentire la parola “Zulu”, cominciai a sentir parlare di Afrika Bambaataa e poi di altri Mcs che ne facevano parte, così conobbi la Universal Zulu Nation tramite vinili di vari Mcs; nel settembre 1996 a New York conobbi i massimi esponenti di questo Movimento, tra cui lo stesso Bambaataa. Mi ha sconvolto la vita! Venni a sapere delle teorie, delle iniziative, dei programmi, da allora ho sempre cercato di seguirne le orme e mettere tutto quanto in atto per divulgare la positività, la pace e l’ amore insiti in questa Cultura. Confrontarsi con lealtà, salutarsi con rispetto: ciò è imprescindibile!

HHF: Una domanda un po off-topic, ora. Cambieresti qualcosa per quanto riguarda l`educazione scolastica oggi, e se sì, cosa?

L.C.: Sai, a 46 anni vedi il mondo con un’altra prospettiva, dai 15 anni ai 25 ero in una fase di cazzeggio, ne ho fatte e chissà quante ne sto facendo ancora, di fesserie! Ai giovani dico solo una cosa: non fottetevi la vita con droghe e alcool! Siate guerrieri, invece che schiavi di questa società egoista, cinica ed opportunista. Tirate fuori le palle, combattete fino alla morte! Siate veri con voi stessi, evitate persone negative e tossiche! Nutritevi solo di buone vibrazioni, ballate, dipingete, createvi un futuro in cui essere dei Leaders! Ecco, ho dato un segnale chiaro come se fossi un professore o un saggio, mancano educazione e valori alla vita, si pensa solo a questi maledetti soldi! Vi saluto e dico: “Non sarò mai uno qualunque, sono Chiuto e nessun altro!”

HHF: Ti ringraziamo per la disponibilità e ti lasciamo con un’ultima domanda. Chi dovrebbe essere, come te, intervistato dalla redazione di Hip Hopera Foundation in quanto parte integrante del Movimento Hip Hop all’ epoca?

L.C.: Intervistate i Pionieri di questa Cultura, ci sono, cercate come avete fatto con me e li troverete! Oggi manca la conoscenza, il sapere, lo si capisce ben presto, basta ascoltare la musica che esce oggigiorno, basta rendersi conto di quanto faccia schifo, della mediocrità che esprimono le strumentali ed i testi; sono segnali sbagliati, per me si tratta solo di spazzatura! Next One, Ice One, Soul Boy, Frankie Hi-Nrg, Bassi Maestro…cercate Phase 2, intervistatelo, lui è il Re!

Grazie a voi di Hip Hopera Foundation e grazie per aver pensato a me coinvolgendomi in questa iniziativa!

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